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Storia del palazzo

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La facciata del Palazzo Kalister colpisce immediatamente per la sua simmetria e il ricco apparato decorativo.

Esterni: una facciata ricca di dettagli
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Piano terra: La base del palazzo è caratterizzata da un rivestimento bugnato, che dona solidità e un senso di robustezza. Il portale d’ingresso, ampio e arcuato, è incorniciato da colonne e decorazioni che conferiscono un tono monumentale.

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Piani superiori: La parte centrale della facciata è scandita da lesene e cornici che contornano le finestre. Ogni apertura è arricchita da timpani decorati, fregi e mensole, con dettagli che variano leggermente da un piano all’altro, creando un ritmo visivo armonioso.

Elementi decorativi: Spiccano bassorilievi con motivi floreali e figure allegoriche che rimandano al progresso, alla ricchezza e alla cultura.

  • Il Palazzo Kalister risale alla seconda metà del XIX secolo, un periodo in cui Trieste era parte dell’Impero Austro-Ungarico e viveva una fase di grande prosperità economica, grazie al suo porto franco e alla centralità nel commercio internazionale. In questo contesto, molte famiglie borghesi e aristocratiche commissionarono edifici sfarzosi per celebrare il loro prestigio. Palazzo Kalister si inserisce in questa tendenza, con uno stile che mescola influenze neoclassiche, liberty e mitteleuropee, tipiche dell’architettura triestina dell’epoca.

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  • La facciata del Palazzo Kalister colpisce immediatamente per la sua simmetria e il ricco apparato decorativo.

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    La base del palazzo è caratterizzata da un rivestimento bugnato, che dona solidità e un senso di robustezza. Il portale d’ingresso, ampio e arcuato, è incorniciato da colonne e decorazioni che conferiscono un tono monumentale.

  • Il palazzo non era solo una residenza privata, ma anche un centro di rappresentanza. Serviva da simbolo della posizione sociale ed economica di Franc Kalister e della sua famiglia, che erano noti per il loro impegno nell’imprenditoria, nella filantropia e nel sostegno alla cultura. Il palazzo divenne un punto di riferimento per la borghesia triestina e un segno del prospero sviluppo economico che Trieste stava vivendo in quel periodo.

  • Il Palazzo Kalister non è soltanto un esempio di architettura eclettica, ma anche un simbolo della storia di Trieste. Le sue forme e decorazioni raccontano l’identità della città, fatta di incontri tra culture e stili. La struttura rappresenta l’apice del prestigio borghese dell’Ottocento e continua a essere un elemento distintivo del tessuto urbano di Trieste.

    Inserito in un contesto cittadino ricco di palazzi storici, il Palazzo Kalister è una tappa imperdibile per chi desidera immergersi nella bellezza senza tempo della Trieste ottocentesca.

Contesto storico e architettonico

Il Palazzo Kalister risale alla seconda metà del XIX secolo, un periodo in cui Trieste era parte dell’Impero Austro-Ungarico e viveva una fase di grande prosperità economica, grazie al suo porto franco e alla centralità nel commercio internazionale. In questo contesto, molte famiglie borghesi e aristocratiche commissionarono edifici sfarzosi per celebrare il loro prestigio. Palazzo Kalister si inserisce in questa tendenza, con uno stile che mescola influenze neoclassiche, liberty e mitteleuropee, tipiche dell’architettura triestina dell’epoca.

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Significato culturale

Il Palazzo Kalister non è soltanto un esempio di architettura eclettica, ma anche un simbolo della storia di Trieste. Le sue forme e decorazioni raccontano l’identità della città, fatta di incontri tra culture e stili. La struttura rappresenta l’apice del prestigio borghese dell’Ottocento e continua a essere un elemento distintivo del tessuto urbano di Trieste.

Inserito in un contesto cittadino ricco di palazzi storici, il Palazzo Kalister è una tappa imperdibile per chi desidera immergersi nella bellezza senza tempo della Trieste ottocentesca.

Residenza e Simbolo

Il palazzo non era solo una residenza privata, ma anche un centro di rappresentanza. Serviva da simbolo della posizione sociale ed economica di Franc Kalister e della sua famiglia, che erano noti per il loro impegno nell’imprenditoria, nella filantropia e nel sostegno alla cultura. Il palazzo divenne un punto di riferimento per la borghesia triestina e un segno del prospero sviluppo economico che Trieste stava vivendo in quel periodo.

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